La storia delle percussioni
L’uso di strumenti a percussione accompagna l’uomo sin dalla preistoria. La famiglia degli strumenti a percussione è ritenuta infatti la famiglia più antica tra gli strumenti musicali, posta appena dopo la voce umana.
Nella storia della musica classica le percussioni hanno avuto un ruolo determinante: basta pensare al larghissimo utilizzo dei timpani nella musica barocca e successivamente nel periodo classico; o alla scoperta delle nuove sonorità nella musica del novecento, vero e proprio secolo di sviluppo di questi strumenti (complice il loro costante utilizzo nella musica contemporanea).
Un particolare set di strumenti a percussione, la batteria, ha avuto uno sviluppo proprio nella cultura jazz e popular; oggi però si tende a distinguere le figure del batterista e del percussionista. Il primo è il musicista che si occupa esclusivamente della batteria (dove gli strumenti principali sono piatti e tamburi e le altre percussioni sono di norma accessorie), mentre il secondo termine indica il musicista che si occupa in vari ambiti (es. classico, folk, latin ecc.) di suonare le percussioni singolarmente (es. timpani, xilofono, rullante, marimba, vibrafono) o in varie combinazioni o set (diversi dalla batteria, ad esempio un set latin composto da congas, timbales, bongos ecc.).
è proprio la distinzione tra queste due figure di musicista (il batterista da una parte e il percussionista dall’altra), che ci ha spinti a creare due corsi, uno di batteria e uno di percussioni seguiti da due professori che si sono specializzati in uno dei due ambiti. I corsi sono distinti ma interconnessi, per poter formare un musicista a 360°.